San Marino 2006 FdC
(Divisionale) |
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2006 Versione: Fior di Conio. Numero di monete: 9. Valori nominali: 5, 2 e 1 Euro; 50, 20, 10, 5, 2, 1 Eurocent (prezzo di emissione in euro: 40,00).
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Anni
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Cod.
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Zecca
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Rarità
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Tiratura
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Immagini |
20061 | E-SMDFC/5-1 | Roma | C | 70 000 | |
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La divisionale contiene anche una moneta commemorativa da 5 euro in Ag 925/1000 con la raffigurazione di Melchiorre Delfico. Il filosofo è una splendida figura di intellettuale di cui la Repubblica di San Marino può fregiarsi; egli infatti visse a lungo sul Titano, dove si era rifugiato per motivi politici. Melchiorre Delfico nasce il 1° di agosto del 1744 a Legnano, vicino a Teramo. La fama e la stima gli arrivano attraverso degli scritti contro il privilegio e il diritto feudale, apprezzati e promossi dallo stesso sovrano Ferdinando IV di Borbone. Ma nel 1798, con l'imminenza dell'arrivo dei francesi, il Delfico, che manifestava idee gallofile, cadde in disgrazia, tanto da essere tenuto agli arresti domiciliari per tre mesi. Liberato dai francesi dopo l'occupazione di Teramo, il Delfico viene scelto a capo della municipalità. Questa situazione politica dur pochissimo, e già a metà del 1799 le forze borboniche rioccuparono Teramo e il Delfico cominciò una fuga che lo vide trovare scampo sulle pendici del monte Titano. Vi giunse alla fine del 1799, sotto il falso nome di Carlo Cauti, vi resterà per sette anni che nel cuore e nella memoria del Delfico, furono di spensieratezza e di tranquillità. Ed il Delfico contraccambia l'affetto dei sammarinesi interessandosi alla vita pubblica e mettendo la sua influenza politica e le sue capacità al servizio della Repubblica. Dal punto di vista scientifico la riconoscenza del Delfico si ebbe nella realizzazione delle Memorie storiche della Repubblica di San Marino, attraverso un pesante e scrupoloso lavoro d'archivio. Il 24 gennaio 1802 ebbe la cittadinanza nobile della Repubblica. Ebbe solo un'altra occasione di rimettere piede a San Marino il 25 ottobre del 1809. Ancora una volta spezzò lance in favore della piccola Repubblica, quando Gioacchino Murat, nel 1814, tentò un governo autonomo del nord Italia, evitando il pericolo di un assorbimento. Dopo la sconfitta di Murat, Ferdinando IV di Borbone riprese il controllo sul regno delle due Sicilie, ma il Delfico questa volta non risentí dei cambiamenti politici, e venne confermato alla sua carica di presidente della commissione generale degli archivi. Pubblicò varie opere tra cui ricordiamo le Nuove ricerche sul bello. Morí il 21 giugno 1835 colpito da apoplessia. |
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